martedì 23 giugno 2020

Acqua di San Giovanni








La notte fra il 23 ed il 24 giugno è considerata una notte magica, la notte che segue il solstizio d'estate, che precede la festa di San Giovanni.
Per seguire la tradizione bisogna accendere il falò, altra usanza che caratterizza la notte di San Giovanni, e poi, al tramonto, raccogliere fiori ed erbe spontanee per preparare una bevanda dalle incredibili proprietà benefiche e curative, appunto l'acqua di San Giovanni. La tradizione vuole che questa bevanda porti in dono anche salute, fortuna e amore. Per assicurarsi che tutto andasse bene era necessario seguire un rituale propiziatorio per assicurarsi di essere al riparo da eventuali problemi legati agli eventi metereologici.

L'acqua di San Giovanni sarebbe in grado di proteggere chi la beve ma anche i raccolti.
La leggenda narra che in questa notte  gli Dei dessero una particolare forza ai fiori e alle erbe raccolte per l'acqua benefica.
Prepararla è facile, basta riempire una ciotola con dell'acqua fresca, immergerci fiori ed erbe e lasciare la ciotola all'aperto in attesa che la rugiada si posi per donare le proprietà magiche.
La mattina del 24 giugno l'acqua di San Giovanni è pronta.
Dovrà essere usata per lavare mani e viso in una specie di rituale di purificazione per avere salute, fortuna e amore.
Oppure potrete prepararci il pane di San Giovanni, dopo averla filtrata.
Una amica del blog, Mary Padoan, ci ha regalato la sua ricetta che vi propongo
qui: Pane di San Giovanni di Mary Padoan
 


Ingredienti:

1 ciotola di vetro
acqua fresca
fiori ed erbe

Le erbe ed i fiori più usati sono
ginestra, papavero, fiordaliso, rosa canina, lavanda, caprifoglio, artemisia, menta, sambuco, trioglio, malva, erba di San Giovanni (iperico), basilico, rosmarino, salvia, timo, verbena, artemisia